Dopo due anni di non-governo di Berlusconi vengono confermate le voci su una manovra da 25 miliardi di euro per risanare i conti pubblici. Per 2 anni, il governo ha negato la crisi, poi ha continuato a ripetere che l’Italia era in condizioni migliori di ogni altro Paese. Ora dice che saranno lacrime e sangue, colpiranno pesantemente i lavoratori. L’Irap doveva essere abolita, invece viene aumentata per coprire l’incapacità dei commissari nominati dal Governo di risanare la sanità. Per mettere a posto i conti pubblici e sostenere la crescita servono riforme vere. Continuare ad insistere soltanto sulla finanza pubblica vuol dire cadere in una spirale di stagnazione, dannosa per l’occupazione, per le imprese e, quindi, anche per la sostenibilità del debito pubblico.

Il PD in questi due anni ha fatto proposte concrete: Ichino ha presentato una riforma del mercato del lavoro che avrebbe tutelato tutti i lavoratori oggi a rischio, Treu ha presentato proposte per creare occupazione attraverso progetti mirati (come la costruzione di impianti energetici puliti), Bersani ha proposto di usare i soldi bloccati per opere faraoniche e di fatto inesistenti (tipo il ponte sullo stretto) per finanziare le infrastrutture locali (più soldi ai Comuni virtuosi che avrebbero potuto dare lavoro a imprese locali). Invece si è preferito sprecare soldi con voli di Stato o per pagare le stravaganze di Berlusconi (un solo esempio: la segretaria del premier prende più di 16.000 euro al mese).

La prima domanda che tocca porci è: ma delle tante riforme sbandierate quali sono ora attive? Quale attività ha svolto il Parlamento nel suo incarico istituzionale? Anche in questi casi la risposta è molto semplice: nessuna.

Con 343 deputati e 174 senatori a sostegno, la stragrande maggioranza del Parlamento, il governo è ricorso al voto di fiducia già 34 volte mettendoo in risalto la negazione del rispetto delle principali regole delle istituzioni democratiche. A volte hanno motivato la richiesta d'urgenza per impedire eventuali ostruzionismi delle opposizioni. A volte, il maggior numero dei casi, solo per blindare decisioni che riguardavano l'immunità di una sola persona: Silvio Berlusconi. Con 34 fiducie in 2 anni il governo vede il Parlamento come Facebook, per Berlusconi c'è solo il Mi piace...

In questi due anni, il presidente del Consiglio ha lavorato più di sondaggi che di politica. Presente nei luoghi delle disgrazie, assente da Palazzo Chigi per risolvere la crisi economica che ha tolto speranza a molti lavoratori, annebbiato il futuro delle nuove generazioni, peggiorato l'anzianità dei pensionati. La Croce Rossa consegnava le prime case a L'Aquila e lui si prendeva il merito. Poi volava da Putin a risolvere conflitti diplomatici internazionali e otteneva in cambio comodi lettoni per escort.

L'evasione fiscale vale in Italia 100 miliardi secondo l'Istat, o 70 miliardi di euro come affermano i tecnici del ministero di Tremonti? Anche nel secondo caso si tratta del 17% del PIL, un vero tesoro, ma in 2 anni hanno pensato solo a smontare i provvedimenti anti-evasori: via la tracciabilità dei compensi, via i conti correnti dedicati per i profesisonisti, menos anzioni e più condoni, compreso lo scudo fiscale. Fassina calcola che "abbiamo già perso l'equivalente di mezzo punto di PIL, 7-8 miliardi di euro. Solo l'IVA è crollata del 10%".

Berlusconi si vanta dell'abolizione dell'ICI. Peccato che ha giocato con una coperta corta. Il governo Prodi nella Finanziaria 2008 aveva diminuito l'ICI per tutti esentando il 40% delle case, quelle più modeste. Tremonti ha abolito l'ICI per tutti, tranne che per le abitazioni signorili o le ville (appena 40.000 in tutta Italia, servirebbe una revisione catastale d'urgenza...), togliendo ai comuni l'unica imposta che gestivano direttamente di una certa entità. Quanto non incassano più i comuni con l'abolizione dell'ICI? 2,5 miliardi. Soldi non restituiti ai sindaci, che per far quadrare i bilanci devono tagliare i servizi ai cittadini.

Vi ricordate l'impegno per Alitalia italiana? Con un nazionalismo fanfarone si è rifiutato l'accordo con Air France-Klm a favore della cordata Passera-Colaninno-AirOne. Gli imprenditori hanno presentato un "Piano Fenice" peccato che le ceneri da cui far rinascere la nuova compagnia, la CAI, sono quelle di una "bad company" statale, ovvero sostenuta da tutti gli italiani che pagano le tasse, che ha bruciato 3 miliardi di euro. Inoltre è diminuita la concorrenza interna tra compagnie aeree e non si sono liberalizzati i voli intercontinentali. Che sta a significare biglietti più cari che in altri paesi.
Ed i lavoratori?
Air France stimava 2.200 esuberi e di farsi carico di tutti i debiti, la società nata dalla fusione di Alitalia e Air One ha 13.100 dipendenti contro i 17.500 di Alitalia ed i 3.000 di AirOne. Quindi gliesuberi sono 7.400.

Siamo al secondo compleanno dell'ennesima edizione del Governo Berlusconi e possiamo dire, senza dubbi, che l'esecutivo non ha fatto nulla per questo Paese e per il suo futuro. Le uniche leggi che il governo si è impegnato a varare sono leggi che hanno riguardato interessi di pochi, se non di uno solo. Per l'economia nessuna misura concreta e strategica è stata presa per rispondere alla crisi. Tanti annunci, decine di fiducie, una concezione del Parlamento come servo dei voleri dell'esecutivo, un'idea di democrazia plebiscitaria che si traduce nell'incapacità assoluta di prospettare riforme serie per la crescita e l'ammodernamento del Paese. Nel frattempo in una maggioranza che sembrava granitica crescono le tensioni e, giorno dopo giorno, emerge una pratica della gestione del potere davvero poco trasparente.

Sono stati due anni che hanno segnato il passo con scandali più o meno seri e che sono stati sistematicamente oscurati dalle televisioni e dai telegiornali guidati dai fedelissimi del premier. Un gioco fatto da interruttori a distanza: accendere i riflettori sui successi e spegnerli quando era evidente il fallimento. Ma è diverso tempo che questo gioco è in corto circuito perché i successi sono solo un lontano miraggio.
Il governo attraverso il suo sito, quello degli altri ministeri e le prossime conferenze stampa in pompa magna, ora ci presenteranno un film fatto di cieli azzurri e puliti, di benessere e qualità della vita. Di italiani felici e contenti anche davanti alla crisi. Un film di balle e fantasia. 

E ora che si è scoperto come la corruzione e la cricca abbiano coinvolto alcuni ministri e personaggi di spicco del Pdl non si capisce con quale faccia di bronzo il capo-padre-padrone possa chiedere la testa degli affaristi e degli arricchiti. Lui che è l'unico a non essersi mai dimesso neanche davanti all'evidenza.
Chi è stato il comprimario a sorpresa di Berlusconi? Guido Bertolaso. Di cui servirebbero le dimissioni immediate del sottosegretario con delega alla Protezione civile. È la richiesta che il segretario del Pd, Pier Luigi Bersani, torna a fare durante la Marcia della Pace da Perugia ad Assisi. Bersani ha ribadito che "Bertolaso si dovrebbe dimettere per il buon nome della Protezione civile, che è una cosa straordinaria e che va messa al riparo dai dubbi. Già da tempo doveva essere avvenuto per non lasciar la Protezione civile in questa situazione ambigua e difficile".

Sono passati appena due anni da quando Silvio Berlusconi si è reinsediato a Palazzo Chigi. Con una maggioranza schiacciante nei numeri e con tutte le possibilità di riformare il Paese, il Presidente del Consiglio si è calato la maschera di panacea di tutti mali. Ad ogni azione di governo è corrisposto un evento mediatico con tanto di nani e ballerine. Tante cose sono accadute in questi due anni. Troppe. Stiamo meglio? L'Italia è un modello da seguire? Berlusconi ha governato 7 degli ultimi 9 anni con un solo risultato visibile: il fallimento.



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